Il Registro Araldico Italiano e l’eredità degli antenati

Il Registro Araldico Italiano e l’eredità degli antenati

Il Registro Araldico Italiano (RAI) ha pubblicato la sua seconda versione cartacea. Dalla sua nascita, nel 2007, in cui si costituiva come archivio sia cartaceo che digitale, il RAI ha registrato il suo articolo di censimento numero 700.

Con questo autorevole traguardo raggiunto il RAI ha pubblicato un secondo volume cartaceo. Di per sé, come oggetto, il volume si presenta già adeguato alla funzione. Bello, elegante, di un rosso nobile, mantiene alta la sontuosità di un contenuto prezioso per la storia, la ricostruzione e la giusta collocazione dei nomi e degli stemmi che vi sono censiti.

L’emblema araldico è qualcosa che vive, ancora oggi fra noi e, forse, neppure lo notiamo. Ma se facciamo attenzione ne vediamo ogni giorno quando, per esempio e con estrema semplicità, guardiamo il simbolo di una squadra di calcio o del nostro Comune di appartenenza. Troviamo uno stemma quando acquistiamo certi prodotti artigianali, quando ci avviciniamo a qualcuno che indossa una divisa, che sia quella di un corpo di pubblica sicurezza o di un istituto di accoglienza e di soccorso, di un istituto religioso.

Non esiste in Italia un’autorità pubblica preposta alla tutela degli stemmi di famiglia, malgrado la nostra sia una terra di nobili casate, che hanno visto i propri appartenenti percorrere epoche molto antiche.

Ecco che questa funzione viene assunta dal RAI. 

Dal lavoro certosino di Sebastiano Pasquini, dello Studio Araldico Pasquini, specialista e perito in Scienze Antiche ed Araldiche, nasce anche questa seconda edizione del volume che raccoglie non solo  le antiche conoscenze in fatto di araldica, ma ne aggiunge di nuove .

La seconda edizione del Registro Araldico Italiano

Una delle parti riportate in questa seconda edizione riguarda il capitolo Onoreficenze.

Ci sono anche elenchi di nuovi riferimenti quali:

  • Green Lairds
  • Baron – Bailie
  • Baroni Feudali
  • Lords of the Manor

Nel nuovo sito internet c’è la possibilità di consultare anche gli Stemmi Stranieri.

Non viene lasciato incompleto nessun tipo di interesse e così abbiamo il settore dei Lealisti dell’Impero Unito, delle famiglie che appartenevano ai Guelfi e ai Ghibellini, nonché dei più importanti ordini cavallereschi.

Tra le varie novità presenti in questa seconda edizione si fanno notare anche gli stemmi di S.A.R. Don Luis Roberto di San Martino-Lorenzato di Ivrea,  dei Cavalieri di Vittorio Veneto, delle Maestranze spagnole.

I “nuovi” simboli araldici

Accanto agli emblemi storici, quelli nati in epoche lontane e lontanissime da noi, c’è un fenomeno tipico dei nostri giorni. Nell’era della globalizzazione, dell’omologazione, ci sono molte persone che cercano una loro differenziazione, una unicità, una identità propria. Ed ecco la sempre più crescente richiesta di registrare stemmi creati ex novo. Allo Studio Araldico Pasquini sanno provvedere anche a questo. Ogni richiesta viene vagliata e ogni nuovo stemma rappresenta, attraverso le figure araldiche, i valori, gli ideali della persona o della sua famiglia. Creare un ponte tra la storia presente e passata per trasferirla, ricca di particolari, anche nel futuro: questa è la missione di chi crea uno stemma.

Il Registro Araldico Italiano su Internet

Il RAI dispone di due domini internet

Sui siti si possono effettuare ricerche avanzate per individuare le registrazioni effettuate, sia dei nominativi che degli emblemi.

Sia lo Studio Araldico Pasquini che il Registro Araldico Italiano hanno un canale YouTube

Che contiene video di descrizione, presentazione e spiegazione del lavoro di ricerca e pubblicazione.

Potrai leggere altri interessanti articoli esplorando il blog “La Magia dell’Ago

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